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INFLAZIONE SOLO TRANSITORIA? FORSE NO

SOVEREIGN CAPITAL

Forum di Cernobbio, primo weekend di settembre.


Un'ospite molto atteso e conosciuto per il suo pensiero e studi in ambito della storia economica, Niall Ferguson, rilascia un intervista alla CNBC.


Il topic riguarda l'inflazione, intesa come aumento dei prezzi.


Una breve intervista di circa 3 minuti.

3 minuti spesi bene per capire come l'attuale situazione contingente di aumento dei prezzi potrebbe non essere solo transitoria.


Una riflessione viene spontanea: gli aumenti dei prezzi ai quali stiamo assistendo, sono figli della del crunch logistico mondiale, unitamente alla mancanza di magazzino per i principali beni in seguito ad una ripresa a V post panico Covid? Oppure sono una conseguenza delle politiche monetarie?


L'esplosione dei bilanci delle banche centrali, con un money printing record per gestire la crisi sta infatti manifestando i primi effetti.


Il filo logico seguito da Ferguson spiega come la crisi COVID-19 sia stata gestita dalle Banche Centrali in maniera molto simile alla crisi Finanziaria del 2007-2008. Cioè money printing e supporto al mercato finanziario.

Questa volta però i problemi non risiedevano nei bilanci delle banche o dei grandi debitori. La grande deflazione 2007-2008, in senso di default della massa di crediti, non si è ripetuta nel 2020-2021.

La gestione, nel 2020 e 2021, delle politiche monetarie in stile crisi finanziaria ha portato ad una conseguenza immediata. Una valanga di denaro sui beni e sugli asset non solo finanziari ma anche reali.

Se durante la crisi finanziaria nel 2008, la massa monetaria è stata veicolata solo nei mercati finanziari e nei bilanci delle banche (per sanarle), questa volta, nel 2020-2021, l'espansione monetaria sta toccando anche i beni dell'economia reale.

Questo porta ad un logico aumento dei prezzi.


Il grafico della M1 è eloquente.


Le politiche monetarie sono in un territorio inesplorato e gli effetti iniziano a vedersi.

Un 5% di inflazione annua in USA non è un dato normale.

Un 3% di inflazione in Europa, sopra i target BCE, non è un dato normale.


Pensare che sia solo un dato transitorio può non essere la strategia corretta.


Lo stesso Ferguson sostiene come il disastro potrebbe spostarsi da una fattispecie sanitaria ad un disastro dovuto all'inflazione.


L'inflazione potrà essere un problema. Soprattutto se i monetary policy maker (Banchieri Centrali) perderanno il controllo delle aspettative delle persone "comuni", dei consumatori ed aziende, riguardo all'inflazione futura.


Per forza di cose si spiega come mai l'inflazione da parte di tutti i policy maker deve essere sempre definita come transitoria anche quando potrebbe non esserlo.


La gestione dell'asset allocation deve essere effettuata in logica inflation hedge cercando inoltre di trarre eventuali benefici da questo scenario non transitorio.


Qui il video dell'intervista




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